giovedì 2 agosto 2018

MARIO DALLA TORRE



Mario Dalla Torre è, alla apparenza, un sempliciotto contadino veneto, al quale non daresti due lire, ma, in realtà si tratta di un personaggio veramente incredibile: è stato amico, confidente e pranoterapeuta di un santo riconosciuto (Papa Giovanni Paolo II) quanto di un presunto diavolo (Licio Gelli, gran maestro della Loggia massonica P2) e lo è tuttora di tantissimi personaggi famosi a livello internazionale: politici, principi, manager e attori, dei quali ci tiene a tutelare la privacy. Lui è un miracolato, un rinato, nel senso di uscito dal coma profondo (e, sembrava, irreversibile), dopo un tragico incidente automobilistico, trasformandosi, dopo le esperienze pre morte e paranormali, descritte nei suoi libri autobiografici, da pubblicitatio professionista di successo, in, suo malgrado, sensitivo, guaritore, artista e filosofo. Il nobile Mario Dalla Torre, dei Conti del Tempio di Sanguinetto, discende da una antica ed illustre casata del triveneto (parente dell'attuale Gran Maestro dell'Ordine di Malta) è persona umile, estremamente cordiale e sensibile, ma ha certamente un forte magnetismo che tutti, anche i più scettici, alla fine percepiscono. Mario Dalla Torre, che ora si definisce terapeuta bioenergetico, con spirito nobile e cristiano, con sua nonna come spirito guida, aiuta spontaneamente il prossimo e, solo dopo tanti anni di insistenza di parenti e amici, ora accetta almeno un rimborso per i suoi viaggi e pernottamenti, visto che gira tutta Italia per incontri, conferenze, trasmissioni televisive, presentazioni dei suoi libri (Ho assaggiato il paradiso, Bianchi petali del silenzio, Guarirsi)  ed anche mostre dei suoi quadri bioenergetici, dove imprime su tela, dipingendo a mani nude, il carma, l'aurea, le energie della gente che incontra. All'incontro milanese, organizzato dalla associazione culturale Aristocrazia Europea (della quale Dalla Torre è socio onorario) erano presenti un centinaio di simpatizzanti e curiosi: la vice presidente contessa Lali Panchulidze (peraltro discendente da una famiglia di sensitivi georgiani), il principe Patrizio Tomassini Paternò Leopardi (discendente dagli Imperatori di Costantinopoli), Gianfranco Guerra (capo di un confraternita cavalleresca templare), Attilio Carelli (esponente della militanza tradizionalista evoliana), il maestro yoga Paolo Gerosa, il marchese Mario Walter Rizzo di Pluzia (esperto di esoterismo), appassionati di medicina alternativa e paranormale, fra questi anche insospettabili docenti universitari, medici ed ingegnieri.




giovedì 19 luglio 2018

LALI PANCHULIDZE

Consul-Press intervista Lali Panchulidze



La Georgia è un piccolo stato indipendente del Caucaso, schiacciato fra Russia e Turchia, terra eurasiatica di confine e di passaggio, nazione ricca di storia e tradizioni. I georgiani sono un popolo estremamente fiero, con una profonda specificità culturale, linguistica e religiosa, e con un indomito spirito guerriero, rafforzato da secoli di guerre per difendere la loro patria cristiana dalle invasioni persiane, mongole e turche. La Georgia è una repubblica ma molto forti e radicate sono le simpatie monarchiche della popolazione, e la locale Chiesa Ortodossa autocefala, molto influente, continua a sostenere pubblicamente il ritorno della monarchia, come simbolo e garanzia della unità e identità nazionale.
La dinastia dei Bagratidi – Bagratuni è la più antica della cristianità ed i suoi vari rami hanno governato i diversi regni di quella turbolenta regione, per oltre duemila anni, e molti sovrani, santificati dalla Chiesa Ortodossa, sono ancora venerati in centinaia di chiese e monasteri. La Georgia (terra di San Giorgio, appunto, Santo Megalomartire, Patrono di tutta la cavalleria cristiana) è veramente affascinante e misteriosa, con una natura ancora selvaggia, miti e legende che partono dagli Argonauti ed il Vello d’Oro, fino ai cavalieri Templari Tazrelebi, il cui vessillo crociato di Gerusalemme è bandiera nazionale, e le cui gesta vengono cantate durante i tradizionali banchetti e brindisi (supra tamada), bevendo il famoso vino invecchiato negli otri di terracotta interrati, che secondo gli studiosi, viene prodotto da 8 mila anni. Una delle più attive promotrici della Georgia in Italia, è certamente la incantevole Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri, rara bellezza eurasiatica, 33enne presidente della associazione culturale ACIGEA, discendente da una antica famiglia nobile ortodossa, rappresentante della Real Casa Bagrationi di Imereti (Georgia, Armenia e Cilicia) e dei relativi ordini cavallereschi, alla quale facciamo tre brevi domande.

***


1) Perché organizzare una delegazione della Casa Bagrationi in Italia?   - Noi siamo autentici patrioti ortodossi, innanzitutto, ci rivolgiamo alla numerosa comunità georgiana e armena presente in Italia, secondariamente, Sua Altezza Reale il Principe Irakli, tiene molto, come me, a far conoscere la nostra storia e cultura, a promuovere le nostre tradizioni ma anche il turismo, le opportunità di investimento e commercio, ed i nostri prodotti di eccellenza, a partire dal vino. Poi vogliamo portare avanti il dialogo religioso fra cristiani orientali e cattolici occidentali, sostenere i fratelli perseguitati nella vicina Siria, difendere i nostri luoghi di culto e monumenti storici dall’abbandono e dalla distruzione. Questo è lo spirito che anima la delegazione italiana della nostra amatissima Casa Reale, ed i generosi cuori delle Dame e dei Cavalieri del Reale Ordine dei Santi David e Costantino, principi georgiani e martiri cristiani. Interpretiamo, in senso moderno, la cavalleria cristiana e templare, ma sempre alla luce della Tradizione.
2) La sua famiglia non è semplicemente georgiana, ma di origine bizantina, e nobilitata anche dagli zar di Russia, con il titolo di conti, per meriti militari. Ho letto anche di un suo antenato ufficiale russo bianco, trasferitosi a Parigi, dopo la rivoluzione bolscevica, e morto come sacerdote ortodosso…  Si la mia famiglia ha una storia lunga e complessa, anche per questa vocazione eurasiatica, ho accettato il ruolo di vice presidente della associazione culturale Aristocrazia Europea, con delega alle relazioni internazionali, per unire i migliori rappresentanti della nostra civiltà cristiana. La nobiltà georgiana e armena ha una tradizione antichissima e solida, ma ha vissuto le grandi tragedie della storia, e le nostre famiglie fanno una vita estremamente semplice e sobria, tante volte persino modesta, ma abbiamo sempre alimentato la nostra cultura, una rigida educazione e la nostra fede religiosa. Comunque, io non ho alcun merito per le glorie passate dei mie antenati, e voglio essere giudicata per quello che sono e per quello che faccio.
3) Abbiamo letto i prestigiosi nomi delle nuove dame e dei nuovi cavalieri della Casa Reale di Georgia, complimenti: aristocratici, dignitari dell’Ordine di Malta, docenti universitari, due colonnelli, tre sacerdoti, un parlamentare europeo ed il vice presidente del Senato… Quali le prossime iniziative?  Fra le nuove consorelle, voglio citare tre carissime amiche come la compatriota Mandilosani Tea dei Principi Japaridze, la neurologa Rosanna Chifari Negri (vera scienziata e donna di straordinaria umanità) e la famosa PR Criss Egger (esperta internazionale di moda, lusso e grandi eventi), tutte e tre impegnatissime in iniziative culturali e di solidarietà, tre donne di valori sicuri e sicuro valore. Ma ognuno dei membri della delegazione andrebbe adeguatamente presentato e ringraziato, tutte persone assolutamente meritevoli. Stiamo organizzando, prima di Natale, una prima visita di SAR il Principe Irakli Bagrationi Imeretinsky in Italia, esattamente a Roma, Venezia, Milano e Genova. Ci saranno incontri ufficiali, cerimonie religiose e cavalleresche ed i relativi pranzi d’onore e beneficenza. Al di fuori di questo evento eccezionale, continueremo con i nostri incontri culturali, artistici e musicali, e con le presentazione di libri tematici. Infine, voglio precisare che la nostra delegazione comprende anche la Svizzera ed il Principato di Monaco dove stiamo organizzando due vicariati, la Repubblica di San Marino, la Santa Sede ed il Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM), con i quali stiamo intessendo importanti relazioni, ed il Parlamento Europeo, con il quale abbiamo incominciato a collaborare per rafforzare i rapporti diplomatici e commerciali con la Georgia e l’Armenia che, ricordo, non fanno parte della Unione Europea.

venerdì 6 luglio 2018

Intervista a Roberto Jonghi Lavarini

venerdì 6 luglio 2018

Intervista "senza sconti" a Roberto Jonghi Lavarini



Roberto Jonghi Lavarini, 46 enne storico esponente della destra sociale, dopo il convegno milanese con il filosofo tradizionalista russo Aleksandr Dugin (consigliere del presidente Vladimir Putin), ha in programma altre due incontri che già stanno facendo molto discutere. A settembre, Jonghi, ha poi inviato in Italia, il "vecchio leone" della estrema destra francese, Jean Marie Le Pen a presentare il suo libro autobiografico. Incontriamo il “Barone Nero” in un bar nel centro di Milano, di fronte al Castello Sforzesco, dove sembra molto conosciuto e ci presenta subito uno dei suoi stupefacenti amici, niente di meno che Sua Altezza Imperiale il principe Patrizio Tomassini Paternò Leopardi di Costantinopoli, con il quale aveva appuntamento, prima di noi, per questioni di araldica e ordini cavallereschi (altra sua grande passione oltre alla politica). Prima del nobile bizantino, tanto per dire, il poliedrico Jonghi, con "spirito crociato", ha incontrato un vescovo ortodosso libanese, del quale ci mostra subito le foto, per parlare della persecuzione dei cristiani in Siria e della raccolta fondi internazionale per armare e addestrare le loro milizie, in difesa di chiese e villaggi.

Roberto Jonghi Lavarini con Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Abbiamo ricevuto da "Fare Fronte" (la sua ultima sigla politica) due inviti via email: lunedì 9 luglio, riunione con il vice presidente del Senato, Ignazio La Russa, e giovedì 12 incontro con l'eurodeputato leghista Mario Borghezio… Jonghi: ci può chiarire la sua posizione che a noi sembra qaunto meno schizzofrenica?
Ignazio e Mario sono entrambi miei cari vecchi amici... Mi sono iscritto al MSI a 14 anni, e, da allora, ho sempre militato dalla stessa parte, cercando di rimanere uomo libero e coerente. Non ho cambiato idee, anzi, le ho approfondite e consolidate. E’ il mondo ad essere cambiato, gli equilibri geopolitici globali, oltre che il sistema democratico parlamentare dei partiti che è fallito. Con la caduta del Muro di Berlino, è iniziata la lenta ma inesorabile agonia, non solo del comunismo ma anche del sistema bipolare USA-URSS, e di tutte le contrapposizioni imposte dalla “guerra fredda”. Sono risorte le identità culturali e religiose, i popoli e le nazioni. Si è risvegliata la Santa Russia Ortodossa, Terza Roma, e con lei nuove prospettive imperiali eurasiatiche. Con Tangentopoli, invece, sono morti i vecchi partiti ideologici, democratici e popolari, si sono indeboliti la politica tradizionale, il sistema di rappresentanza e di selezione della classe dirigente. Al loro posto sono nati movimenti carismatici e di protesta, e gli spazi lasciati vuoti dalla nuova politica (e dai suoi rappresentanti veramente mediocri), sono stati occupati dai poteri forti della economia e della finanza che hanno iniziato, non solo in Italia ma in tutta Europa, a farla da padroni. In questo quadro generale, io rimango fedele a determinati valori e idee immanenti, piuttosto che a fragili e precari sistemi partitici, sempre più mal gestiti in maniera privatistica, per cooptazione amicale.

Roberto Jonghi Lavarini con Marine Le Pen e Alexandr Dugin


La sua risposta mi sembra chiara, articolata, quasi convincente. Ma cosa risponde a chi la accusa di pensare solo alla sua carriera personale o di essere un "pazzo ingestibile"?
Chi dice questo non mi conosce o è in assoluta malafede. Guardi, avessi voluto fare carriera ci avrei pensato trent’anni fa... Mio padre è stato dirigente di Assimpredil e della destra DC, mio nonno era un potente e ricco immobiliarista, aristocratico e cattolico, legato al Vaticano, avrei fatto altre scelte, invece, mi sono iscritto al Fronte della Gioventù di Via Mancini (storica sede milanese del Movimento Sociale). Sinceramente, non so se ho fatto bene, al mio posto hanno fatto carriera tanti ciarlatani opportunisti... Forse io sarei stato più utile alla mia comunità politica e culturale, oltre che a me stesso ed alla mia famiglia. Poi, di occasioni ne ho avute diverse, ma ho sempre privilegiato la coerenza e la libertà... In molti mi temono perché dico quello che penso e cerco di fare quello che dico. Per mediocri e codardi, genio e coraggio sono pazzie, allora: sono certamente un pazzo idealista, e, in questo senso, per loro, sicuramente pericoloso. Conosco vita, morte, miracoli e scheletri nell’armadio di tutti i politici milanesi: potrei raccontarvi aneddoti e particolari tragicomici, di tanti miserabili inutili parassiti che, a differenza mia, hanno fatto carriera, ma mi sono ripromesso di non parlare male più di nessuno. Il tempo è prezioso e le energie vanno utilizzate per pensieri e azioni positive. "Non ti curar di loro ma guarda e passa"... Certo, però non porgo l'altra guancia, e se uno mi tira un ceffone io rispondo con due pugni bene assestati nello stomaco e in testa... In senso metaforico naturalmente (dice ridendo divertito...)
Roberto Jonghi con Daniela Santanchè, Ignazio La Russa e Mario Borghezio

Fatte queste premesse e battute, torniamo ai due appuntamenti di settimana prossima, ed ai suoi progetti, di cui si parla in rete e sui giornali...
Io e il circolo Fare Fronte abbiamo aderito a Fratelli d’Italia, lo scorso congresso nazionale di Trieste, riconoscendo a Giorgia Meloni, riposizionatasi stabilmente a destra (finalmente ma in grave ritardo politico, lasciando quindi spazio alla Lega di Matteo Salvini), la coerenza e la chiarezza delle scelte, nel solco della migliore tradizione missina. Svolta rappresentata anche simbolicamente dal nuovo logo: senza riferimenti ad AN ed a quella mer.. di Fini (la faccia di Jonghi mostra rabbia e disgusto nel parlare di Gianffranco Fini) e con la nostra bella fiamma tricolore in grande evidenza. Ma alla linea politica non è poi seguita la necessaria apertura e riorganizzazione del partito sul territorio. Per questo, lunedì chiederemo ufficialmente la convocazione dei congressi ed il rinnovamento di Fratelli d’Italia, secondo rigorosi criteri di partecipazione e meritocrazia. Quella di giovedì, invece, è altra cosa, una riunione a sostegno del progetto culturale ed editoriale del giornale “Idee per l’Europa dei Popoli”, una iniziativa assolutamente trasversale e apartitica, che vuole “fare fronte” contro la plutocrazia mondialista, unendo tutte le forze nazional-popolari, sociali, identitarie e sovraniste. Una battaglia metapolitica che io-noi portiamo avanti dal lontano 2000, sul modello del Front National francese, come si può facilmente verificare in rete. Non ci piacciono i partitini e le scissioni: non vogliamo dividere ma unire, ma per lavorare ci servono ruoli, strumenti e mezzi.

https://www.mediapason.it/i-programmi/senza-sconti/int121.pdf

martedì 22 marzo 2016

Intervista a Federico Sagramoso (Fratelli d'Italia).

 
"Ciascuno deve fare la propria parte, io sono pronto a farlo, e mai tradirò il mandato dei miei elettori" (Federico Sagramoso)
 
  
Milano, martedì 22 marzo 2016
 
Intervistiamo il giovane conte Federico Sagramoso, classe 1992, laureando in giurisprudenza alla Università Cattolica di Milano, rampollo di una antichissima famiglia nobile carolingia, socialmente e culturalmente molto impegnato sia come volontario dell’Ordine di Malta, che come dirigente giovanile del Rotary Club. Un giovane elegante e sobrio che, invece di fare il “giovin signore”, ha deciso, con cavalleresco e patriottico senso del dovere, di dedicare parte del suo tempo al “bene comune”, alla sua amata città, candidandosi al Consiglio di Zona 1 (Centro Storico di Milano).
Con quale spirito un giovane rappresentante di una famiglia storica, ha deciso di scendere in campo a queste elezioni?
Mi sono avvicinato alla politica dopo anni di attività nel mondo del volontariato milanese. Ho scelto di impegnarmi direttamente perché in questi ultimi anni, col centrosinistra al governo della città, ho visto il totale disastro dell’amministrazione che non ha saputo mai garantire il decoro e la sicurezza urbana, un amministrazione che non ha mai veramente amministrato limitandosi a subire passivamente ogni avvenimento rilevante negli ultimi 5 anni.
Perché ha scelto la nuova destra di Giorgia Meloni e non altri partiti o liste civiche?
Sostengo Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale dal 2013 e sono iscritto al partito dal 2014, ho scelto FdI-AN già alle politiche del 2013 in quanto ho visto, in questa stupenda realtà di cui mi onoro di far parte, moltissime persone innamorate del nostro Paese, volenterose e pronte a mettersi in gioco per fare ciascuno la sua parte. Dopo anni di volontariato attivo non potevo certo accettare una realtà senza militanti pronti a “sporcarsi le mani”
Esprima  la sua opinione sull’Area C ed il suo giudizio sulla Giunta Pisapia?
Assolutamente negativa, per quanto non sia il peggiore atto della Giunta Pisapia. Area C va abolita in toto se ci saranno le risorse economiche per farlo, altrimenti rimane fondamentale l’esenzione totale per i residenti di Zona 1, oggi costretti a pagare per tornare a casa dalle loro famiglie. In senso più ampio ritengo che ben poco sia stato fatto dalla Giunta Pisapia in positivo ed è sempre mancata la capacità di governare realmente il territorio: non basta tappare qualche buca qua e la se poi non si garantisce la sicurezza nelle strade.
 
Quali solo le sue idee e proposte per la futura amministrazione del centro storico?
La Zona 1 deve tornare ad essere protagonista, è l’unica zona a confinare con tutte le altre ed ogni giorno vi entrano centinaia di migliaia di persone per i motivi più disparati, dal lavoro allo shopping. In concreto è necessaria una maggiore attenzione alla sicurezza, soprattutto nelle zone della movida, installando nuove telecamere a circuito chiuso. Sempre riguardo la movida ritengo sia giusto sanzionare i comportamenti incivili ma questo non basta: una volta fatta la multa il rifiuto gettato in strada rimane li, servono più cestini e anche dei bagni pubblici tenuti in buone condizioni.
Faccia il suo appello agli elettori, perché i milanesi dovrebbero votarla?
Chi vorrà sostenermi lo farà con la sicurezza che tutte le mie proposte sono chiare ed assolutamente realizzabili con i bilanci e le competenze delle nascenti Municipalità. Saprà anche che anni di attivismo nel mondo del volontariato hanno fatto di me una persona concreta e determinata. Infine chi vorrà sostenermi lo farà con la sicurezza che mai tradirò il mi mandato ed il mio rapporto con gli elettori piegandomi a convenienze politiche.
(Intervista a cura di Gianni Spina - Agenzia Stampa ItaliaInForma)

venerdì 18 marzo 2016

Intervista a Caterina Anselmi (Fratelli d'Italia).

 
"Amo il mio paese e per questo mi impegno. Tutti dovrebbero dare il proprio contributo alla cosa pubblica." (Caterina Anselmi)

 
Milano, venerdì 18 marzo 2016

In vista delle prossime importanti elezioni comunali milanesi, intervistiamo una delle più giovani candidate al Consiglio Comunale: la ventenne Caterina Anselmi, studentessa universitaria di giurisprudenza, emergente dirigente giovanile di Fratelli d'Italia. Sotto la chioma bionda, il viso pulito ed il bel sorriso, si cela una donna assolutamente preparata  e risoluta , rappresentante di quella nuova generazione di patrioti che sta rinascendo in tutta Europa, e della quale la francese Marion Le Pen, nipote di Marine, è solo la capofila.
 
Perché una giovane ragazza ha deciso di impegnarsi in politica, a destra, e persino di candidarsi? Sono cresciuta in una famiglia, con mio papà colonnello dell’Aeronautica Militare, che mi ha sempre insegnato cosa voglia dire amare il proprio Paese e impegnarsi per questo. Così, a 15 anni, ho cominciato la mia esperienza di militanza. Se vedo che c’è un problema, non mi rassegno, non mi limito a lamentarmi: mi piace impegnarmi in prima persona per poterlo risolvere. Fare politica e, più nello specifico, candidarmi, mi da questa possibilità.
 
Mi elenchi: cantante e attore preferiti, un bel film visto al cinema e l'ultimo libro che ha letto...  Max Pezzali, Carlo Verdone, L’amore bugiardo (sono una grande fan dei thriller) e “L’arte di ottenere ragione” di Schopenhauer (un must per una ragazza come me che vuole diventare avvocato).

 


Caterina Anselmi con i giovani militanti di Fratelli d'Italia
 
Quali sono le sue idee e proposte per il futuro buon governo della città di Milano? Voglio prima di tutto restituire a Milano la sua identità e la sua tradizione, che troppo spesso rischia di essere occultata dal multiculturalismo. Inoltre, in quanto candidata di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia-AN, i 3 macroargomenti di cui mi occuperò sono i seguenti: giovani e lavoro/studio, giovani e tempo libero, giovani e famiglia. Parlerò, per esempio, della possibilità di destinare stabili abbandonati da anni a spazi dove i giovani disoccupati possano avviare la loro startup, decentralizzazione di eventi culturali nelle zone più periferiche della città, per rivalorizzarle, prolungare l’orario di apertura della metropolitana nelle sere di venerdì e sabato.
 
Secondo tutti i dati sociologici, la maggioranza dei suoi coetanei non si occupa di politica, cosa direbbe loro? Gli direi che stanno commettendo un grosso errore: non si può essere disinteressati a qualcosa che riguarda ciascuno di noi in prima persona, nella vita di tutti i giorni! E poi, m’interrogo sul futuro: se i giovani sono sempre più disinteressati alla politica, chi si occuperà della res publica quando i giovani di oggi saranno la classe dirigente del domani? Perché la società stia in piedi, è necessario che tutti siano consapevoli di farne parte e quindi che tutti diano il proprio contributo.

 


Caterina Anselmi con il candidato sindaco Stefano Parisi.
 
Faccia il suo appello elettorale: perché i milanesi dovrebbero votarla in consiglio comunale? Sono una ragazza giovane e pulita. La mia passione e il mio impegno in politica sono puri, privi di qualsiasi secondo fine o tornaconto. Milano è una città con molte realtà diverse tra loro che io ho imparato a conoscere e per le quali ho molte proposte. Sono una ragazza determinata, ambiziosa e con tanta voglia di imparare. Anche se sono giovane, non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno!
 
(Intervista a cura di Gianni Spina - Agenzia Stampa ItaliaInForma)

giovedì 7 gennaio 2016

Intervista a Roberto Jonghi Lavarini (gennaio 2016).


 
 
“Nel sistema capitalista occidentale, le istituzioni democratiche elettive (governi, parlamenti e partiti), quindi i cittadini, contano sempre meno. I veri padroni del mondo sono le banche centrali private che stampano denaro e lo rivendono agli stati, rendendoli schiavi del loro debito; coloro che estraggono e gestiscono petrolio e gas, gli speculatori dell’alta finanza internazionale che controllano borse, banche ed assicurazioni, influenzando gran parte dell’informazione e della politica. E la NATO-USA è diventata il braccio armato di questi interessi economici privati. Per noi europei, certamente meglio una strategica alleanza con la Russia di Putin... Ma li vedete, a Milano, i nuovi grattaceli, simboliche torri falliche del potere? Chi sono i proprietari? Allianz, Generali, Unicredit e l’Emiro del Qatar, peraltro, lo stesso, che finanzia i terroristi dell’Isis... Tutti i governi occidentali, se sommiamo l’astensionismo al voto di protesta, si reggono sul consenso, peraltro spesso viziato e clientelare, di neanche un terzo della popolazione:  aveva certamente più sostegno reale il regime fascista di Mussolini…” Così risponde Roberto Jonghi Lavarini, 43 anni, autorevole esponente della destra sociale italiana, alla mia domanda, volutamente provocatoria, sul suo essere “contro la plutocrazia mondialista”.  Intervisto Jonghi, dopo che mi ha offerto un caffè ed una fetta di torta, fatta dalla moglie Veronica, nel salotto di casa sua. Come sfondo ho una grande libreria bianca, strabordante di libri, di tutti i generi ed epoche, corredata da disegni e lavoretti delle tre figlie, medaglie, soldatini e, naturalmente, un  fascio bene in evidenza, “originale della RSI” ci tiene a precisare.
Quali sono le iniziative politiche del movimento di Destra per Milano? “Sosteniamo un progetto a tre tappe: prima l’unità a destra, intorno a Fratelli d’Italia; poi un grande fronte nazionalpopolare, guidato da Giorgia Meloni e Matteo Salvini; infine una nuova alleanza elettorale e programmatica di centrodestra, per tornare a governare Milano e l’Italia.” Quindi sarai candidato al Consiglio Comunale? “No. Il settore immobiliare ed edile, come tutta la sana economia reale e produttiva, è in forte crisi, massacrato da tasse, burocrazia, banche ed Equitalia… Non sono un mestierante della politica e, purtroppo, non ho soldi e tempo per una campagna elettorale così impegnativa. Prima viene la famiglia, quindi il lavoro, e le poche energie rimanenti preferisco dedicarle ad attività culturali e sociali.”
Sei spesso in radio e TV come opinionista, sei consulente di geopolitica e collaboratore (con pseudonimo) di importanti testate giornalistiche nazionali; accompagni le “Altezze Reali ed Imperiali” nelle loro visite ufficiali milanesi; sei persino diventato coprotagonista dei romanzi pulp di Ippolito Edmondo Ferrario: oramai il "Barone Nero" è un personaggio pubblico… “Mah, io, molto sinceramente, sono solo me stesso, dico quello che penso e cerco di fare quello che dico. Le mie idee e la mia schiettezza non mi hanno certamente aiutato a fare carriera politica o a guadagnare soldi, anzi, ma, tanti compatrioti, condividono ed apprezzano le mie azioni ed il mio stile. Io cerco di fare semplicemente quello che ritengo essere giusto, quello che considero il mio dovere. Magari, mi candiderò alle prossime elezioni regionali lombarde, nel 2017…”
(a cura di Gianni Spina - italianosveglia.com) - gennaio 2016